Monti del viterbese: Monti Cimini e Tuscia viterbese, informazioni e composizione

Informazioni e consigli per visitare i monti del viterbese

I monti del Viterbese sono una grande attrazione del Lazio Settentrionale e della Tuscia Viterbese. Si tratta di un apparato vulcanico estinto delimitato a Nord dal Vulcano Cimino e dal Monte Cimino, vicini al comune Soriano del Cimino, e a Sud dal Vulcano di Vico che culmina nel Monte Fogliano. Occorre dire che tutti i comuni sopracitati che si trovano nei dintorni dei Monti Cimini meritano una visita sia per gli elementi caratteristici di cui sono dotati che per la ricca salubrità dell’aria. monti del viterbeseVisitare queste zone è davvero una soddisfacente iniziativa: la Tuscia Viterbese è uno dei luoghi più suggestivi del Lazio dove recarsi nei fine settimana anche per le gite di un solo giorno. Dalle verdeggianti colline ai borghi, dai castelli medievali sino alla rigogliosa campagna che si apre davanti ai nostri occhi, arricchita da vitigni e boschi, la Tuscia viterbese non delude mai. Si può dire che è il luogo adatto per coloro che amano sostare nella natura, oppure per fare sport all’aria aperta o semplicemente per meditare. Ci sono molte attività da fare nei dintorni dei Monti Cimini, prima di tutto il trekking nella Faggeta di Soriano del Cimino oppure gli sport acquatici da praticare sul lago di Vico. Ma prima di approfondire la posizione geografica dei monti del viterbese e soprattutto prima di fornire i dettagli per una visita nella Tuscia viterbese, addentriamoci nella storia di questa zona, scopriremo legami ed avvenimenti che non avremmo mai preso in considerazione prima d’ora.

La storia della Tuscia viterbese

La Tuscia Viterbese, oltre ad accogliere i panorami mozzafiato, le colline e i Monti del Viterbese, si arricchisce grazie ad una storia centenaria che l’ha condotta a subire influenze di molti popoli sotto i quali si è trovata nel corso delle differenti dominazioni. Sin dalla fine del dominio etrusco, il nome “Tuscia” venne utilizzato per identificare l’Etruria, da esso derivò anche il nome della regione Toscana e del paese Tuscania, comune di Viterbo. tuscia viterbeseFino all’89 a.C. infatti, la zona era abitata dagli Etruschi, in seguito a quella data venne poi annessa allo Stato Romano. Per tutto il Medioevo dunque, il sostantivo “Tuscia” veniva utilizzato come un sinonimo, oggi viene invece usato per riferirsi alle zone del Lazio settentrionale. La Provincia di Viterbo divenne ben presto meta dei romani soprattutto grazie alle sorgenti termali, in seguito cadde sotto al dominio Longobardo fino a quando non venne donata al Papato, nel 1207 Viterbo diventa capitale del Patrimonio di San Pietro e, con Roma e Avignone, viene eletta città dei Papi.  La zona rimase poi sotto il dominio del Papa sino al Regno d’Italia e nel corso del Novecento ebbe un’eco notevole per il progetto di bonifica condotte durante il ventennio fascista. Se oggi il nome Tuscia si riferisce solo alla provincia viterbese, prima riusciva ad indicare una zona molto più estesa.  Quest’area era suddivisa in tre parti per ragioni storiche: Tuscia romana a meridione, sotto il dominio bizantino, la Tuscia ducale ad est e la Tuscia Regale ad ovest, entrambe appannaggio dei Longobardi. La prima è la “Tuscia romana”, ovvero la parte del Lazio che va da Roma Nord al Lago di Bracciano che includeva la Provincia pontificia del Patrimonio di San Pietro, istituita da papa Innocenzo III. In seguito vi è la “Tuscia ducale” che comprendeva i territori laziali e umbri dipendenti al Ducato di Spoleto. Infine la “Tuscia regale” o Longobarda, coincidente con l’attuale Toscana, comprendeva i territori sottoposti al Ducato di Tuscia. monti ciminiNel corso della decadenza romana, i confini dell’Etruria rimasero stabili ed erano così stabiliti: i confini raggiungevano l’odierno Lazio, inclusa Fregene, ed arrivavano fino a Viterbo, risalendo poi verso i territori umbri raggiungevano anche l’antica città di Perugia. L’invasione longobarda però interruppe la stabilità della Tuscia viterbese, ci fu la divisione tra Tuscia e Umbria, la parte nord-occidentale costituì la Tuscia Longobarda, la parte orientale entrò a far parte del Ducato di Spoleto


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Collocazione dei Monti Cimini e descrizione naturalistica

Dopo aver parlato della loro storia, adesso è il momento di concentrarsi sulla porzione di territorio che vorremmo farvi conoscere, i Monti del Viterbese, ad emergere tra tutti sono i Monti del Cimino. I Monti Cimini sono un complesso di rilievi di origine vulcanica e rappresentano i resti dei due antichi sistemi vulcanici costituiti dal Vulcano Cimino e dal Vulcano Vicano. Essi contornano la cavità occupata dal Lago di Vico al cui interno erge il Monte Venere che con i suoi 850 metri di longitudine sovrasta il lago. Il Vulcano del Monte Cimino vanta di certo di un’attenzione particolare, è il vulcano più antico del Lazio continentale ed è anche il più alto poiché supera i 1000 metri di altezza. Il complesso montuoso, oltre al Monte Cimino, è formato da altri rilievi: La Palanzana (802 m), San Valentino (714 m), Montalto (740 m), Motterone (781 m) ed altri. Il Vulcano del Cimino concluse la sua attività ben 90 mila anni fa, con una fuoriuscita di lava i cui resti sono stati rinvenuti nella Faggetamonti cimini All’epoca, l’allora Monte Cimino, ergeva dalle acque come un’isola dal momento che la zona era totalmente ricoperta dal mare. Un altro punto naturale che è venuto a crearsi con l’incontro dei due sistemi vulcanici è il Lago di Vico, a 510 metri sul livello del mare, riempiva un tempo tutto il cratere dell’omonimo vulcano girando intorno al Monte Venere. Il lago si è formato circa 10 mila anni fa quando si interruppe l’attività dell’omonimo vulcano. La conca si riempì gradualmente d’acqua e per millenni fu molto più esteso di come lo si vede adesso. Gli Etruschi e poi i Farnese fecero defluire gradualmente le acque lasciando che il Lago di Vico si prosciugasse un po’ con l’apertura dei due emissari. I due sistemi vulcanici hanno emesso lave in misura limitata e i materiali si sono diffusi largamente, a oriente fino al Tevere, a ovest fino al mare. Gli eventi naturali ed i lunghi periodi di glaciazione hanno poi portato a dei cambiamenti netti nell’area, con il disgelo e con la sollevazione della Valle del Tevere, il Monte si è infatti ancorato con le altre isole vulcaniche arrivando ad essere come lo vediamo ancora oggi.monti del viterbese - civita di bagnoregio Per tutto il IV secolo, il Monte ha segnato il confine tra l’Etruria, sotto al dominio romano, e la zona ancora libera. A ricoprire di verde il Monte Cimino c’è la Faggeta, uno strato boschivo che ricopre la montagna di ben 60 ettari, con un forte valore paesaggistico essa richiama un gran numero di turisti. Passeggiando nel bosco infatti si possono osservare i segni dei sistemi vulcanici, tra i vari ammassi di magma ad attirare l’attenzione c’è il cosiddetto “sasso menicante”, un grande macigno a forma ovale che si regge in bilico su se stesso. Celebri all’interno del bosco sono anche i numerosi faggi presenti nel territorio, degni di nota sono alcuni esemplari che arrivano a 40 metri d’altezza. I Monti Cimini, oltre a Soriano, comprendono altri noti comuni del viterbese: Ronciglione, Caprarola, San Martino (frazione di Viterbo) e Canepina. Il comprensorio è arricchito anche dal monte La Palanzana (800 m), di origine vulcanica, sovrastante la città di Viterbo


Monti del viterbese: zone da visitare ed aree verdi libere

I Monti del Viterbese riservano enormi spazi aperti e di sosta da poter essere utilizzati dai turisti come spazi di relax ma anche di siesta. All’interno dei boschi e delle vallate infatti si possono trovare aree adibite per un picnic, aree verdi libere per stendersi sul prato ad ascoltare il fruscio del ruscello in lontananza ed il cinguettare dei volatili. In particolare, la Faggeta prevede un percorso meraviglioso adatto a tutti i tipi di persone dal momento che non consta una percorrenza troppo faticosa.  Si tratta di un angolo di paradiso immerso nel verde, i percorsi sono ben indicati, con un’area didattica che non lascia nulla al caso e varie panchine sparse lungo il viale per riposare. borghi di viterbo nei monti ciminiAll’interno si trova anche un ampio parcheggio adiacente ad una zona libera dove si possono sistemare anche sedie e sdraio per sostare più ore in tranquillità, l’aria salubre e non umida permette un riposo garantito. In soli 15 minuti dal parcheggio si raggiunge anche un ristorante dove si possono degustare i prodotti tipici della zona, tra deliziosi funghi a carni locali.  Dal comune di Soriano del Cimino, si accede ad un bosco didattico ideato ed organizzato da persone che hanno a cuore prima di tutto la natura e dunque l’insegnamento del rispetto dell’ambiente nei confronti dei più piccoli. L’area boschiva denominata Tenuta di Sant’Egidio sulle pendici del Cimino, ospitano questa zona intenta a valorizzare il patrimonio naturalistico del Monte del Cimino. Il progetto ha creato un vero e proprio percorso didattico di 4 km, un sentiero attrezzato con ben 17 pannelli didattici con illustrazioni fatte a mano che spiegano e descrivono la fauna e la flora del luogo. La Tenuta è attrezzata con aree di picnic, zone per il barbecue e spazi dove i bambini possono giocare. Un altro percorso è quello di 14 km che parte da Poggio Nibbio, vicino al Lago di Vico, attraversa tutta la Faggeta sino a tornare verso il comune di Soriano del Cimino.


I borghi e le tradizioni più belle della Tuscia viterbese

Lasciando un attimo da parte la parte naturalistica della Tuscia Viterbese, addentriamoci ora negli altri elementi d’attrazione della zona: i borghi. Bomarzo è sicuramente il borgo più conosciuto poiché dà il nome al celebre Parco dei Mostri di Bomarzo. La cittadina è collocata sulle pendici dei Monti Cimini e confina con l’Umbria. Ha un cuore medievale ed ospita edifici antichi e sorprendenti.borghi medievali nei monti del viterbese Nel suo centro troviamo il Palazzo Orsini, il Duomo datato XV-XVIII secolo e la Chiesa di Santa Maria di Montecasoli. A Bomarzo il 24 aprile si celebra il Palio di Sant’Anselmo, in occasione di questa festa, le cinque contrade del paese si sfidano aggiudicandosi un fantastico premio. Conosciuto per la Valle del Treja, un altro borgo degno di nota è Calcata, un comune che si erge su uno sperone che dà sul vuoto, offrendo un panorama mozzafiato. Civita di Bagnoreggio, conosciuta anche come “la città che muore”, è invece il comune più turistico e visitato in ogni stagione dell’anno. Qui a giugno si festeggia il Palio della Tonna, dove i fantini si sfidano in una corsa ad anello. Tarquinia è invece uno dei centri più importanti della Tuscia Viterbese e una tra i più rilevanti a livello artistico. Con un ruolo archeologico rilevante acquisisce ogni anno una posizione più importante soprattutto per il livello di turismo. castello nei monti del viterbeseQuesti sono solo alcuni tra i borghi che percorrono i Monti del Cimino e donano a questa zona una ricchezza artistica e medievale. Le feste e le ricorrenze locali sono di certo le attrattive maggiori di queste cittadine, con i giochi antichi e le corse a cavallo mantengono di certo viva una tradizione secolare che non morirà mai. Tra tutte le feste locali la più importante è quella che si festeggia a Viterbo a settembre: la Macchina di Santa Rosa. Si tratta di una festa dedicata alla patrona vissuta nel III secolo che viene commemorata con una vera e propria manifestazione straordinaria da lasciare i turisti a bocca aperta. La macchina di Santa Rosa consiste in una torre illuminata da fiaccole e luci artificiali che ogni 3 settembre viene sollevata da oltre 100 uomini, i cosiddetti “Facchini”, e viene trasportata per oltre un chilometro, in vie a volte molto strette, ai lati la folla in delirio accompagna la processione


La Tuscia Viterbese è un territorio ricco di fascino e tradizioni locali che attira non solo i turisti lontani ma anche gli stessi abitanti del Lazio, le sue tradizioni sono uniche e particolari e partecipare alle ricorrenze dei borghi viterbesi porta ognuno di noi indietro negli anni.tuscia viterbese Inoltre la ricca valenza naturale dei Monti del Viterbese dona a questa area un’enorme peculiarità di cui andare fieri, l’aria sempre fresca e pura regalano ai visitatori una vera e propria rinascita. Ad arricchire ancora di più la bellezza di questi luoghi è l’enorme quantità di prodotti locali da degustare nei ristoranti di ogni borgo. L’enogastronomia locale è basata pressoché su prodotti genuini coltivati localmente. Da provare sono le castagne dei Monti Cimini con la loro polpa dolce e saporita, si trova soprattutto nella Faggeta e intorno al lago di Vico, i borghi viterbesi le dedicano molte sagre e feste. Non perdete una visita in questi territori adatti per tutti i gusti e palati!

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Articolo scritto da: Elisabetta Di Cicco