Ponte tibetano Verona (Marano di Valpolicella): caratteristiche, dove si trova e altre informazioni

Dettagli e consigli per attraversare il ponte tibetano di Verona a Marano di Valpolicella

Nel cuore verde del Veneto

, lì dove la natura cresce incontaminata e rigogliosa e la fauna selvatica vive indisturbata troverete uno spettacolare ponte tibetano. Verona, la romantica città di Romeo e Giulietta vi rivelerà un lato più avventuriero e sicuramente meno cittadino. Poco distante da questa provincia sorge infatti una lunga passerella apparentemente sospesa nel vuoto che si affaccia sulle frastagliate vette e le dolci colline venete.
Se anche voi avete preso coraggio e vi siete decisi ad indossare scarponi da trekking e giacca a vento per intraprendere un’escursione alla volta del ponte tibetano di Verona, allora questo articolo è ciò che fa per voi!
Vi racconteremo le origini di questo ponte sospeso e non mancheranno anche dei dettagli storici relativi al territorio circostante (non ci crederete mai, ma si farà riferimento perfino alla Preistoria!). Per affrontare al meglio la vostra avventura ad alta quota descriveremo tempi di percorrenza e caratteristiche principali del ponte tibetano, Marano e Verona non sono gli unici luoghi nei dintorni, pertanto parleremo anche delle zone circostanti, passando anche per l’attrezzatura e le precazioni necessarie alla visita, in modo da essere pronti a qualsiasi imprevisto.
Inoltre per rendere la vostra gita fuori porta ancora più emozionante vi faremo scoprire il grandioso patrimonio archeologico-naturale veneto che si staglia nei dintorni del ponte. Fate attenzione perché potrete scovare alcune “chicche” che renderanno la vostra passeggiata in mezzo ai boschi ancora più indimenticabile, insomma non rimane che leggere la nostra mini-guida per saperne di più e iniziare a sognare sospesi nell’aria!

Storia, inaugurazione e dettagli sulla costruzione

Cominciamo col dire che il ponte tibetano di Verona si distingue da tutti i suoi “simili” per una fondamentale caratteristica: è infatti il primo ponte sospeso mai realizzato in Veneto, una peculiarità che già di per sé rende quest’opera molto speciale nel suo genere.ponte tibetano verona
Un secondo elemento distintivo è sicuramente la sua posizione a cavallo tra due comuni veronesi. Analogamente ad altri ponti sospesi, che in un contesto sentieristico fungono anche da valida alternativa per far fronte a delle concrete difficoltà di percorrenza di tratti montani o collinari, il ponte sospeso di Verona nasce dal desiderio di creare unicità in un territorio altrimenti diviso da due versanti. Grazie al ponte tibetano Verona è riuscita a congiungere la malga Biancari nel comune di Marano di Valpolicella con la località di Sant’Anna di Alfaedo permettendo ad escursionisti ed amanti della natura di proseguire il cammino e godere allo stesso tempo della bellezza e diversità paesaggistica che contraddistingue le due aree veronesi.

Ripercorrendo a ritroso la storia del ponte notiamo infatti che questa grande opera di carattere ingegneristico è nata grazie alla collaborazione di numerose personalità e professionisti del settore fortemente legati al territorio ed impegnati nel suo miglioramento.
L’idea di costruire un ponte tibetano nel veronese nasce dalla proposta del consigliere ed esperto di Valsorda Pio Spada. Proposta che il sindaco maranese Simone Venturisi ha da subito favorevolmente accolto. Il 2010 segna quindi l’anno di avvio del progetto: per verificarne la fattibilità erano stati effettuati in precedenza dei sopralluoghi a cui avevano presidiato l’ingegnere Roberto Castaldini e il geometra Claudio Zardin. Dopo il via libera degli esperti nel 2011 si iniziano ufficialmente i lavori, grazie anche ai finanziamenti ricevuti dall’Unione Europea. Al dottore forestale Raffaele Barbetta è affidato il miglioramento del complesso escursionistico circostante. Grazie a lui vengono infatti creati dei sentieri ex novo che possano facilitare l’accesso al ponte e possano intersecarsi facilmente con quelli preesistenti. All’architetto Fabio Pasqualini si deve invece la cura dell’aspetto del ponte. L’intento principale era infatti quello di rendere una struttura così imponente il più leggera e armoniosa possibile, in modo da potersi amalgamare facilmente con il meraviglioso paesaggio circostante. Il 1 maggio 2012 il ponte viene ufficialmente inaugurato dal sindaco Venturini e dal geometra Melotti, presidente della Comunità montana.


Ponte Tibetano Marano: Caratteristiche e struttura

Grazie alla realizzazione del ponte tibetano, Verona e in particolar modo strutture alberghiere e agriturismi situati nelle sue immediate vicinanze hanno potuto assistere nel corso degli anni ad un crescente aumento del numero di visite: sempre più sono i viaggiatori interessati a vivere in prima persona un’esperienza a dir poco adrenalinica.
Come ogni ponte sospeso che si rispetti non mancano infatti le altezze vertiginose, basti pensare che 40 sono i metri che separano il ponte tibetano maranese dal sottostante corso d’acqua, il Rio Mondrago. Il ponte si estende per una lunghezza di 52,69 metri ed è largo 70 centimetri; ciò consente anche il passaggio contemporaneo di due persone lungo la passerella. Secondo il progetto di Roberto Cataldini il carico massimo del ponte corrisponde a più di 100 persone; tramite un gioco di materiali e complesse soluzioni di carattere ingegneristico la struttura del ponte risulta leggera e in armonia con il territorio circostante ma allo stesso tempo solida e ben presente. Trattasi infatti di un ponte sorretto da 4 funi in acciaio saldamente ancorate a ciascuna sponda della valle.

Insomma, il magnifico ponte sospeso di Marano ha tutte le carte in regola per essere considerato un vero e proprio ponte tibetano. Verona può vantare così la presenza di un elemento di unione tra due paesaggi diversificati tra loro: da un lato il Parco Naturale Regionale della Lessinia, un’area boschiva immersa nel suggestivo contesto montano delle Dolomiti caratterizzata dalla presenza di cascate, grotte naturali e alberi centenari e dall’altro le dolci colline della Valpolicella che ben si prestano alla coltivazione di ciliegi, ulivi e soprattutto viti (molto famoso il costoso amarone della Valpolicella).

Difficoltà, attrezzatura e considerazioni per attraversare il ponte tibetano di Verona (Marano)

Prima di partire all’avanscoperta

è importante essere ben informati sul tipo di percorso da affrontare per evitare poi spiacevoli sorprese all’arrivo, così come delle difficoltà che si incontreranno su di esso. Infatti è bene sapere che un’escursione al ponte sospeso di Marano non è cosa da prendere sottogamba, dal momento che, vista la difficoltà del sentiero, è certamente consigliabile avere un abbigliamento adatto a delle lunghe passeggiate ad alta quota. In caso di maltempo il percorso risulta infatti molto scivoloso e, per questo, delle scarpe da trekking con una buona tenuta sul terreno si rendono assolutamente necessarie. Anche i saliscendi e delle pareti di roccia sdrucciolevoli potrebbero far perdere facilmente l’equilibrio se non si è adeguatamente equipaggiati. Le calzature da montagna non sono l’unico elemento da indossare durante un’escursione al ponte tibetano. Verona, come sappiamo, non è certamente famosa per essere una città soleggiata tutto l’anno, trovandoci poi in un contesto montano è altamente probabile che il meteo cambi molto velocemente anche nell’arco di poche ore. Per essere pronti ad ogni evenienza, vi raccomandiamo dunque di portarvi sempre una giacca a vento impermeabile e dei vestiti comodi. I bastoncini da trekking sono un altro accessorio che potrebbe rivelarsi altrettanto utile per superare alcuni tratti più impervi.

Se l’intera esperienza sia adatta anche ai bambini noi rispondiamo con un sì… con riserva! Bisogna ricordare che il percorso è particolarmente impegnativo e a tratti faticoso anche per gli adulti. La difficoltà tuttavia è media e se affrontate l’intera escursione con tutte le accortezze e le precauzioni del caso, la bellezza del viaggio e i ricordi che porterete con voi ripagheranno sicuramente tutti gli sforzi, ancora di più se riuscirete a farlo accompagnati dai vostri bambini, così da far vivere anche a loro un’esperienza formidabile.


Difficoltà, attrezzatura e considerazioni per attraversare il ponte tibetano di Verona (Marano)

Prima di partire all’avanscoperta

è importante essere ben informati sul tipo di percorso da affrontare per evitare poi spiacevoli sorprese all’arrivo, così come delle difficoltà che si incontreranno su di esso. ponte tibetano maranoInfatti è bene sapere che un’escursione al ponte sospeso di Marano non è cosa da prendere sottogamba, dal momento che, vista la difficoltà del sentiero, è certamente consigliabile avere un abbigliamento adatto a delle lunghe passeggiate ad alta quota. In caso di maltempo il percorso risulta infatti molto scivoloso e, per questo, delle scarpe da trekking con una buona tenuta sul terreno si rendono assolutamente necessarie. Anche i saliscendi e delle pareti di roccia sdrucciolevoli potrebbero far perdere facilmente l’equilibrio se non si è adeguatamente equipaggiati. Le calzature da montagna non sono l’unico elemento da indossare durante un’escursione al ponte tibetano. Verona, come sappiamo, non è certamente famosa per essere una città soleggiata tutto l’anno, trovandoci poi in un contesto montano è altamente probabile che il meteo cambi molto velocemente anche nell’arco di poche ore. Per essere pronti ad ogni evenienza, vi raccomandiamo dunque di portarvi sempre una giacca a vento impermeabile e dei vestiti comodi. I bastoncini da trekking sono un altro accessorio che potrebbe rivelarsi altrettanto utile per superare alcuni tratti più impervi.

Se l’intera esperienza sia adatta anche ai bambini noi rispondiamo con un sì… con riserva! Bisogna ricordare che il percorso è particolarmente impegnativo e a tratti faticoso anche per gli adulti. La difficoltà tuttavia è media e se affrontate l’intera escursione con tutte le accortezze e le precauzioni del caso, la bellezza del viaggio e i ricordi che porterete con voi ripagheranno sicuramente tutti gli sforzi, ancora di più se riuscirete a farlo accompagnati dai vostri bambini, così da far vivere anche a loro un’esperienza formidabile.

Come arrivare e dove parcheggiare

L’arrivo al ponte sospeso di Marano è abbastanza semplice, basti pensare che dal ponte tibetano Verona dista circa 40 minuti in auto. Di seguito vi lasciamo il percorso da svolgere in macchina scegliendo Verona come punto di partenza:

Partendo dunque dalla provincia veneta, dirigetevi verso Marano e dopo aver superato la frazione di San Rocco di Marano di Valpolicella imboccate l’uscita per Girotto sulla vostra sinistra. In questa località troverete un grande parcheggio dove poter lasciare l’auto. Una volta parcheggiata l’autovettura potete proseguire il cammino a piedi. Per raggiungere il ponte prendete il sentiero n.5, un percorso dalla forma circolare con due possibili punti di partenza: Malga Biancari (595 m) o Molin del Cao (310 m). Che partiate dal punto più alto o più basso del percorso la difficoltà di percorrenza rimarrà pressoché invariata. Pensate infatti che in realtà per arrivare al ponte di funi ci vogliono circa 30 minuti di cammino (1,6 chilometri) ma anche i tratti più brevi, soprattutto in prossimità della passerella, possono risultare particolarmente ardui da percorrere. Nel caso decidiate di fare il percorso a ritroso passando nuovamente dal ponte, il tempo di percorrenza sarà di circa un’ora e quaranta. Se scegliete invece di effettuare l’intero sentiero ad anello l’escursione potrebbe durare tra le due ore e le due ore e mezza circa.
Insomma, tempi di percorrenza e di arrivo molto brevi e fattibili, niente di troppo complicato, che non rappresentano sicuramente una scusa per non fare una visitina al particolarissimo ponte tibetano di Verona!






Nei dintorni del ponte tibetano…

Se non volete limitare il vostro viaggio alla “sola” visita del ponte tibetano Verona e i suoi dintorni offrono tantissime altre meraviglie paesaggistiche tutte da scoprire. Il Parco di Lessinia ne è un chiaro esempio. Quest’area protetta oltre ad ospitare il ponte sospeso di Marano nasconde delle ricchezze naturali di inestimabile valore. Una di queste è sicuramente la Grotta di Fumane, uno dei più antichi siti archeologici in Italia e in Europa. In questo giacimento naturale è documentata la storia dell’uomo: pietre, resti di ossa, ornamenti e rudimentali pitture rupestri risalenti all’era preistorica attestano la presenza dell’Uomo di Neanderthal e dell’Homo Sapiens e rappresentano dunque un fondamentale strumento per ricostruire i gesti, le abitudini e la vita dell’uomo primordiale. La Grotta di Fumane non è tuttavia l’unica testimonianza del passato presente nel parco: nella parte più ad est a pochi chilometri di distanza dal comune di Bolca è possibile visitare due giacimenti fossiliferi, ovvero la Pesciara e il Monte Postale. Tra le gallerie di queste cave è stato possibile rinvenire i resti fossili di pesci e piante risalenti addirittura a 50.000 anni fa grazie al lavoro certosino dei paleontologi Cerato. Altrettanto interessanti sono poi reperti più recenti appartenenti al periodo della Prima Guerra Mondiale come resti di trincee e mulattiere, un tempo utilizzati come barriera difensiva.

Il Parco di Lessinia racchiude anche altri splendidi tesori. Poco distante dal ponte tibetano e a circa 30 chilometri da Verona sorge infatti il borgo medievale di Molina e il suo famoso Parco delle Cascate. Come suggerisce il nome, in quest’oasi di relax potrete immergervi nel verde delle grotte naturali, lasciarvi cullare dal rumore dell’acqua dei torrenti ed ammirare in tutta la loro potenza le spettacolari cascate naturali: una gita in mezzo ai boschi sicuramente consigliata per grandi e piccini.
Vi segnaliamo infatti che per i bambini fino ai 5 anni il biglietto è gratuito, mentre i ragazzi dai 6 ai 12 anni pagano solo 4€. Il biglietto intero costa invece 6€, un prezzo più che accessibile, pensate inoltre che il parco è visitabile tutto l’anno e gli orari di apertura e chiusura variano a seconda della stagione.


Siamo giunti alla conclusione di questo articolo, speriamo di avervi fornito tante informazioni utili per organizzare al meglio la vostra prossima escursione al ponte tibetano. Verona saprà sicuramente come rendere il vostro viaggio ricco di natura, storia ed adrenalina! Di una cosa poi siamo certi: sia che vogliate visitare lo spettacolare ponte sospeso di Marano sia che decidiate di addentrarvi anche nei luoghi situati nei suoi dintorni non rimarrete certamente delusi dal fascino dei suoi paesaggi mozzafiato e della natura incontaminata che circonda gli altipiani veneti! Come avrete potuto constatare c’è solo l’imbarazzo della scelta!ponte tibetano di verona e Marano

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Kitzbühel


Articolo scritto da: Laura Serrentino