Visitare il Vesuvio: altezza, escursioni, costi e informazioni sul vulcano

Escursione Vesuvio, tutto quello che c’è da sapere per visitare il Vesuvio ed il cratere.

Il Vesuvio non è mai stato solo un vulcano ma un luogo di storia, di tragedia e di cultura. Si tratta di una caldera larga 4 km di diametro, ciò che resta di un vecchio edificio vulcanico: l’attuale Monte Somma. Fino all’ultima eruzione nel 1744, è stato il simbolo della grande città partenopea, grazie al suo pennacchio di fumo che ormai ha perso. visite vesuvioA partire dal 1995 il Parco Nazionale del Vesuvio tutela la zona ai piedi del monte ma anche le aree circostanti ed offre una grande varietà di sentieri turistici, escursioni e visite. Vesuvio però è anche sinonimo di potenza e di paura nata dalle due grandi eruzioni che lo hanno reso il luogo storico che è oggi. Di seguito, vedremo meglio la sua storia, il suo stato attuale, la sua altezza, Vesuvio e le aree circostanti ma anche suggerimenti su come arrivare, e come muoversi durante le visite. Vesuvio dunque è il nome proprio di un gigante del passato che ha inquietato Napoli per molti anni; e che oggi dorme silenzioso e ci permette di attraversare le sue pandici, tanto che oggi visitare il Vesuvio è reputata un’esperienza indimenticabile.

Escursione Vesuvio, parco e dintorni, cosa vedere? Le diverse visite possibili

Dopo 400.00 anni

di attività vulcanica, nel 1995 è astato finalmente possibile istituire un Parco Nazionale che tocca 13 comuni della provincia di Napoli e protegge non solo il complesso vulcanico Somma-Vesuvio, ma anche l’area naturale circostante, offrendo diversi sentieri per visitare il Vesuvio. Stiamo parlando di una Riserva MAB-UNESCO che ha come finalità primaria quella di conservare la diversità biologica, ma anche di portare avanti valori culturali ed economici della località da salvaguardare. Tra gli scopi principali dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio troviamo quindi la conservazione della fauna e della flora locali; la promozione di attività educative (visite Vesuvio, attività per bambini, ricerche scientifiche); opere d’ingegneria sempre compatibili con l’ambiente circostante e con un’attenzione particolare al rapporto uomo-ambiente.
L’area protetta è attrezzata ed organizzata e comprende: una Riserva naturale Statale, un’area Wilderness -tradotto con  “area naturale selvaggia” e cioè immersa nella natura incontaminata e dunque priva di elementi antropici- due Siti di Importanza Comunitaria ed una Zona di Protezione Speciale, ancora non approvata.

Insomma, non manca niente e l’unica cosa da fare è percorrere i sentieri che circondano il cratere, o perché no, attraversare il vulcano lungo tutta la sua altezza. Vesuvio vi aspetta a braccia aperte ma vediamo più da vicino quali sono gli itinerari offerti dal Parco Nazionale. *

Il primo è quello chiamato “Valle dell’Inferno”. Si tratta di un percorso suggestivo che permette di osservare dal basso e per la loro intera altezza il Vesuvio e Monte Somma. La parte migliore è la lingua di lava che attraversa alcuni tratti del tracciato, e che risale all’ultima eruzione del 1944. Il resto del sentiero invece si sviluppa in pineta ed anche su una strada a tornanti che rende la camminata faticosa e poco adatta ai meno esperti. Tra i punti più suggestivi, quello che permette di vedere le bocche laviche del 1906 e la cupola lavica del 1929. La partenza per questo percorso è da Ottaviano, esattamente a via Ottaviano Augusto. La sua lunghezza è di 9,972 metri per un totale di 9 ore a/r.

percorsi Vesuvio per escursioni

A seguire un percorso di difficoltà elevata tra le diverse visite. Il Vesuvio qui non è da solo, perché il sentiero prevede anche le altre vette sorelle del Monte Somma: tutte insieme prendono il nome di Cognoli. L’itinerario lungo i Cognoli si snoda su di una strada asfaltata per i primi 600 metri, dopodiché il percorso diventa sterrato e si può raggiungere un Largo. Tutto il percorso è immerso nel bosco misto che circonda le vette, rivelando di tanto in tanto degli scorci panoramici che permettono di capire a che altezza state viaggiando. Si può visitare il Vesuvio, ma solo con lo sguardo, i Cognoli di Ottaviano, la Punta Nasone e la Valle dell’Inferno. Anche in questo caso la partenza è prevista da via Ottaviano Augusto e la durata è di circa 8 ore a/r per percorrere 8134 metri di lunghezza.

L’ultimo tra i percorsi più difficoltosi proposti dal Parco Nazionale è quello della Strada Matrone, il più panoramico tra tutte le altre visite. Il vulcano infatti, possiede un Gran Cono (il cratere) e questo sentiero lo raggiunge attraverso scorci mozzafiato e salite di pari ripidità. Ma non è il cratere il punto cruciale, bensì il percorso per raggiungerlo: la Strada Matrone– costruita ad opera dei fratelli Matrone– è un sentiero turistico che procede in salita ed attraversa tornanti ripidi sia su asfalto che in pineta. La vista spazia dalle bocche laviche del Vesuvio fino al Monte Somma e le sue creste ma, sorprendentemente anche su un altro panorama da non dimenticare: quello che da sul Golfo di Napoli e sulla penisola Sorrentina. La durata è di 7 ore a/r e la lunghezza è di 6877 metri.

Tra i percorsi di media intensità, invece, troviamo quello destinato al Gran Cono, un luogo da visitare: il Vesuvio infatti è separato dal vulcano del Monte Somma da una valle, chiamata Valle del Gigante che viene percorsa in tutta la sua lunghezza per raggiungere il Gran Cono. sentiero per vesuvioIl sentiero si restringe procedendo verso il comune di Ottaviano, ma da lì il panorama è da mozzare il fiato e si possono riconoscere tutte le cime del Monte Somma con la Valle del Gigante ai suoi piedi. Il sentiero parte dal Piazzale di quota 1000, nel comune di Ercolano. I suoi 3807 metri si possono percorrere in circa 3 ore a/r.

Sempre per mantenerci sul facile (ma non troppo) un altro percorso che non potete perdere è quello del Trenino di Cremagliera. Lungo solo 1188 metri. La salita qui è debole e persino l’ombra degli alberi è a favore del visitatore. L’intero tragitto è aromatizzato dai profumi tipici dei boschi selvatici che ci assuefanno fino a raggiungere l’antico percorso del trenino a cremagliera, lo stesso che da nome al sentiero e che un tempo collegava la Stazione di Pugliano, all’Eremo. Si parte da San Sebastiano al Vesuvio, via Fellapane e si cammina per 2,30 ore a/r.

Infine, vediamo due percorsi davvero semplici che chiunque può intraprendere senza particolari sforzi, rispetto alle altre visite. Vesuvio diventa protagonista indiscusso specialmente nel primo itinerario, quello della Riserva Forestale Tirone alto Vesuvio. La riserva di 1000 ettari infatti, salvaguarda la cinta craterica del vulcano e può essere visitata in 7 ore a/r. È quasi tutta pianeggiante, decorata da pinete e da lecci, manche da muretti a secco che raggiungono un tratto di strada in leggera pendenza. Anche qui vi accorgerete che vale davvero la pena visitare il Vesuvio perché è impossibile stancarsi dei panorami che offrono questi tratti immersi nel verde incontaminato. Il secondo itinerario viene chiamato vallone della Profica ed è sì più lungo da percorrere (circa 1,30 ore a/r) ma anche molto più originale. Questo sentiero infatti è dedicato ai prodotti tipici della terra vesuviana e permette di viaggiare in un paesaggio agricolo cosparso di valeriana rossa, finocchio selvatico, silene, vigneti, noccioleti e castagni. Le partenze sono rispettivamente da via di San Vito ad Ercolano e da via Zabatta a San Giuseppe vesuviano.

Visitare il Vesuvio, orari e prezzi

I sentieri attualmente accessibili: quello per raggiungere il Gran Cono e il sentiero Valle dell’inferno -due percorsi che si completano per visitare il Vesuvio: l’uno esplora dall’alto e l’altro dal basso- hanno entrambi un costo di €10 per gli adulti ed Agenzie di Viaggio che non usino vouchers prepagati per visite guidate; €8 per studenti universitari muniti di lettera di presentazione firmata dal Dirigente scolastico e per cittadini residenti nei 13 comuni toccati dal Parco; gratuito per i minori.Gli orari invece, variano a seconda della stagione in cui volete fare le vostre visite. Vesuvio è sempre lì, ma il buio non aiuta a percorrere i sentieri che portano alla cima. L’apertura del Parco è fissa dalle 9.00 ma la chiusura varia: a Gennaio, Febbraio e Novembre le visite si interrompono alle 15.00, a Marzo ed Ottobre è fino alle 16.00, ad Aprile, Maggio, Giugno e Settembre la chiusura è alle 17.00, mentre la stagione estiva di Luglio ed Agosto si allunga fino alle 18.00.

Quanto è alto il Vesuvio? Dimensioni ed altezza

Fin’ora abbiamo solo accennato al fattore altezza: Vesuvio – Somma infatti è uno strato del vulcano di dimensioni medie alto ben 1.281 metri sul livello del mare e questo basta a renderlo il simbolo di un’intera città. Un vulcano di circa 4 km di diametro, che sorge all’interno di una caldera, (ovvero una conca che si forma dopo lo sprofondamento di una camera magmatica in seguito ad una forte eruzione), un edificio che sembra staccarsi dalla piana sulla quale è nato e che, durante l’eruzione del 79 d.C ha sprigionato una colonna vulcanica di ben 30 Km di altezza. Vesuvio quindi, nonostante le sue modeste dimensioni, ha sempre dato prova della sua potenza distruttiva, oscurando i tetti delle case dei suoi abitanti. Adesso che non è più attivo come una volta, il vecchio vulcano si lascia percorrere in tutta la sua altezza. Vesuvio, Monte Somma, e gli altri edifici che costituiscono il complesso partenopeo sono ormai solo un luogo di fascino naturalistico e di scenari spettacolari.Vesuvio altezza

Visitare il Vesuvio: come arrivare?

Napoli

è ben collegata, e così anche il Vesuvio, che si trova nel versante sud-orientale del capoluogo campano. In macchina è consigliabile prendere l’autostrada A3 Napoli- Salerno e raggiungere l’uscita Torre del Greco o Ercolano. visita vesuvio pompeiDa lì, saranno i cartelli stradali a guidarvi e sarà anche molto facile arrivare al luogo delle visite. Tra il Vesuvio ed i dintorni sono zone che tutti conoscono a Napoli, ed è impossibile perdersi! Se invece siete già in terra campana un modo semplice per raggiungere la destinazione è la Circumvesuviana che, come suggerito dal nome, unisce tutti i comuni che riempiono i km da Napoli a Sorrento. La compagnia di riferimento è la EAV per raggiungere il luogo delle escursioni e delle visite, Vesuvio a parte questa linea collega anche le storiche città di Pompei ed Ercolano: tappa fondamentale per ripercorrere la storia del Vesuvio.

Eruzioni Vesuvio: stato attuale e storia

Se oggi è possibile visitare il Vesuvio è solo perché le sue eruzioni hanno cessato di esistere dal lontano (forse non troppo) 1944. Al giorno d’oggi questo vulcano possiede un sistema idrotermale che ha la funzione di alimentare le fumarole che si trovano dentro il cratere. Eruzione vesuvio 1500La sua sismicità è ridotta allo stremo e dunque non se ne parla di grandi eruzioni, ma solo di piccoli terremoti durante il corso dell’anno, quasi tutti fini a sé stessi. Ovviamente ci sono delle ripercussioni sugli abitanti del luogo, considerando che gran parte della popolazione abita proprio ai piedi del vulcano, ma si tratta di eventi sporadici, segnalati per tempo dalle autorità. Non ne risentono affatto le visite, il Vesuvio ed i luoghi circostanti al Parco sono ormai mete di interesse naturalistico adatti ad ogni età.

Purtroppo non è sempre stato tutto così ed il primo grande evento della storia eruttiva di questo vulcano è datato 79 d.C. Sono passati secoli da allora, eppure, la nube di fumo che si è alzata in cielo per ben 30 km, ha impressionato sia le generazioni del tempo, sia quelle future. Colui che ne rimase più colpito fu certamente Plinio il Vecchio, autore latino dell’opera enciclopedica “Naturalis Historia”, affascinato dagli eventi naturali a tal punto da aver guardato troppo da vicino il mostruoso Vesuvio in eruzione, lasciandoci la vita. A raccontare le circostanze del suo amore sarà il nipote Plinio il Giovane che, in due famose lettere scritte a Tacito, fece emergere tutto l’orrore di quel massacro. Lo stesso che seppellì sotto una coltre di materiali piroclastici la città di Pompei con tutti i suoi abitanti. A Pompei, altro luogo da visitare, il Vesuvio emerge in tutta la sua forza distruttiva nelle sagome scolpite come pietra di bambini, adulti, cani e amanti colpiti in pieno dalla sua furia omicida.

Oltre al 79 però, ci sono stati altri fenomeni eruttivi più o meno forti, tra cui quello del 472 e del 1631, entrambi devastanti ma nulla in confronto all’ultimo. Siamo nel 1944 ed il vulcano è in piena attività, le ricostruzioni che abbiamo di quel periodo sono sicuramente più complete degli anni precedenti: le vittime furono circa 4.ooo, e non si trattò più ‘solo’ di ceneri ma anche di fontane laviche che si sollevarono dal cratere, fino a raggiungere i 1000 metri di altezza. Dopodiché il condotto si è ostruito e da quel momento in poi non abbiamo più visto la famosa fumata vulcanica: un tempo simbolo di Napoli.


Tutto questo potrebbe far sembrare la situazione allarmante tanto da mettere a rischio le visite al Vesuvio. Ma ormai la situazione è controllata e monitorata e l’Osservatorio vesuviano lavora costantemente per tenere la situazione sotto controllo. Il consiglio quindi per visitare il Vesuvio, è quello di scegliere uno degli itinerari possibili e godervi i profumi e la bellezza antica del golfo partenopeo!

*A causa dell’incendio doloso che ha interessato il Parco Nazionale del Vesuvio, lo scorso 11 luglio 2017, solo due tra i sentieri segnalati sono aperti al pubblico: La Valle dell’Inferno e l’ascesa al Gran Cono.Vesuvio

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Visite Vesuvio: altezza, escursione, info, costi e curiosità sul vulcano

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