Scarpe sulle rive del Danubio a Budapest, il monumento della memoria
Il suggestivo monumento di Budapest che presenta delle scarpe sulle rive del Danubio
Le scarpe sulle rive del Danubio sono a Budapest, capitale dell’Ungheria, una città che si stende sul Danubio, attraversata da otto ponti. La città conserva splendide testimonianze del millenario passato che la vedevano divisa tra Oriente e Occidente, è centro di attrazione turistica come città d’arte e città termale ed anche città della” memoria”. Proprio per questo il monumento delle scarpe sulle rive del Danubio è stato inserito nel contesto di Budapest
La storia del monumento
Noto come “Le Scarpe sulle rive del Danubio”, il memoriale è stato concepito dal regista Can Togay, che lo ha realizzato insieme allo scultore Gyula Pauer sulla riva di Pest, nel 2005 in occasione del giorno della memoria. Da diversi anni questo monumento attrae tantissimi visitatori di Budapest che quotidianamente vengono in questo luogo per visionare e contemplare questo particolare monumento.
Sono stimate mediamente circa 1.500.000 le persone che ogni anno fanno visita a questo particolare monumento dal 2005 ad oggi
Il significato delle scarpe sulle rive del Danubio a Budapest
Questo monumento è stato realizzato e concepito per un unico motivo, quello di far ricordare a chiunque lo veda un momento storico importante e assolutamente da non dimenticare nelle menti umane, quello della seconda guerra mondiale e dell’uccisione di milioni di ebrei, in particolar modo, essendo collocato a Budapest, per il ricordo di quelli uccisi in Ungheria.
Le “scarpe sulle rive del Danubio” a Budapest è l’inquietante e triste memoriale in onore degli ebrei ungheresi che, nell’inverno del 1944-45, furono uccisi sulle rive del Danubio dai miliziani del Partito delle Croci Frecciate. Durante i giorni dell’orrore, il Danubio era conosciuto come “il cimitero ebraico”.
Sparare agli ebrei sul Danubio era conveniente, perché il fiume portava via i corpi.
Scarpe da donna classiche o col tacco, calzature da lavoro, consumate o meno, e poi le scarpe da bambino…ognuna rappresenta un ebreo, assassinato sulla riva del fiume.
Spesso gli assassini costringevano le loro vittime a togliersi le scarpe prima di sparare, perché erano una merce preziosa durante la seconda guerra mondiale, da vendere al mercato nero.
Composizione e collocazione delle scarpe sulle rive del Danubio a Budapest
Il monumento ha una lunghezza di pochi metri e racchiude ben 60 paia di calzature posate sulla riva del Danubio. Tutte le componenti delle scarpe sulle rive del Danubio sono di bronzo ed incastonate al molo, cosi come ha voluto il suo compositore.
Le scarpe si estendono orizzontalmente una di fianco all’altra per tutta la lunghezza della scultura.
Per poterle visionare è necessario andare nella zona di Pest, esattamente tra il famoso ponte delle catene (che divide Pest da Buda) ed il parlamento di Budapest.
Partendo dal centro della città si possono raggiungere con qualche minuto a piedi, in alternativa proprio vicino alla scultura passa la linea 2 del tram per chi dovesse arrivare da più lontano e non ha voglia di fare una camminata.
Costo ed informazioni per visionare la scultura
Le scarpe sulle rive del Danubio sono state ideate a Budapest per dare un ricordo delle situazioni vissute in quell’epoca e pertanto lo scultore e l’ideatore dell’opera non lo hanno fatto con uno scopro di lucro. Pertanto l’opera è visionabile tutti i giorni dell’anno in un’area aperta senza alcun costo di visita.
Le scarpe sulle rive del Danubio sono un monumento non visibile da lontano, bisogna arrivare nel punto esatto per rendersi conto della sua presenza, proprio per questo si consiglia di segnarsi bene sulla mappa dove trovarle ed arrivare li andando verso il fiume per visionarle da vicino.
Concludendo, se vi trovate a Budapest vale sicuramente la pena dedicare un po’ di tempo durante una giornata per andar a far visita a questo emozionante monnumento.
Le scarpe sulle rive del Danubio destano nel visitatore grande commozione e l’occasione per pensare al passato, al presente e tutti insieme al nostro futuro perché l’umanità che è in noi non vada più smarrita.
Vi segnaliamo che, a Budapest, non sono tante le attività che possono esser effettuate gratuitamente, pertanto, dato che questa è assolutamente senza alcun costo, cogliete l’occasione e fateci un salto, anche se soltanto per pochi minuti, non ve ne pentirete, ve lo garantiamo!
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Articolo scritto da: Giuseppe Aprea
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‘O scàrparo di Budapest
Voi mò dovete dirmi chi credete che siano tutti quelli delle ‘voci di dentro’ che mi pare sentire da quelle scarpe sul Danubio? … Io ve l’ho spiegato ma non vi convincete … non importa. Magari pure io ne sono dubbioso e non ne parlo … E allora parlo con me stesso come se parlassi con tutti e con nessuno e mi chiedo come loro fanno a esistere la su quella riva? Avranno pure bisogno del mangiare, del vestito e delle scarpe, e non quelle arrugginite sulla riva di quel fiume, considerato che io le sento parlare … Per esempio chi è che ripara le scarpe o le fa … il calzolaio dite voi, magari un pover’uomo vecchio e malandato che non si fa pagare molto, pur di lavorare … Ecco, avete detto bene, proprio questo ciabattino potrebbe impersonare l’uomo di uno di quelle ‘voci di dentro’, tanto un bravo spirito che parla a me a sua insaputa! … L’Amore don Pasqua’ … Volere il bene è ancora più della stima di cui parla Eduardo nella sua commedia “Le Voci di dentro”… L’amore non ha confini, arriva dal cielo ed è il Padreterno, il Fuoco dell’Amore, Lui solo… ma la Sua Voce chi la sta a sentire? … Mo vi dico io a modo mio come la penso su quel ciabattino, con un modesto componimento dettato dal mio cuore napoletano.
‘O monumento do scarparo
È vvote, me fermo pe nu momento,
passanno annanz a puteca
de nu scàrparo vicino casa mia.
Guardo dinto a vetrina,
e vedo tante scàrpe,
scàrpin, scàrpette, stival,
ammuntunatu accà e allà.
‘Nu juorno aggio visto cchiù a dinte,
nu viecchie che ‘nchiuvava na suletta,
e doppe ‘o tacco,
de ‘na scarpa nu poco vecchia.
Rimanette ‘ncantato pecché
vedevo che ogni tanto se fissava,
guardanno nu pare e scarpe llà vicino.
Quasi o senteve’e parlà cu lloro.
Quasi senteve che steveno
a parlà de’ fatti dell’omme,
de chelli scarpe.
‘O scarparo me pareva pure che ridevà
e vvote, fra ‘na martellata e n’ate.
Aggio ditto je, dinto o pensiero mio,
guarda llà, chistu viecchie
comm’è felice, e senza
penzà tanto, passa a jurnata!
E po’, dinto a mmè dicette ancora:
se chelli scarpe fossero
comme a nu piedistallo de marmo,
ce mettesse ‘o scarparo ‘ncoppe,
comme a nu monumento,
e no chill’omme!
Traduzione
A volte, mi fermo per un momento,
passando davanti al negozio
di un ciabattino vicino casa mia.
Guardo dentro la vetrina
e vedo tante scarpe,
scarpine, scarpette, stivali,
ammucchiate di qua e là.
Un giorno ho visto più all’interno
un vecchio che inchiodava una soletta,
e dopo il tacco,
di una scarpa un po’ vecchia.
Rimasi incantato perché
vedevo che ogni tanto si fissava,
guardando un paio di scarpe là vicino.
Quasi lo sentivo parlare con loro.
Quasi sentivo che stavano
parlando dei fatti dell’uomo,
di quelle scarpe.
Il ciabattino mi sembrava pure che rideva
a volte, fra una martellata e l’altra.
Ho detto io, dentro il mio pensiero,
guarda là, questo vecchio
com’è felice, e senza
pensare tanto, passa la giornata!
Gaetano Barbella
E poi, dentro a me dissi ancora:
se quelle scarpe fossero
come un piedistallo di marmo,
ci metterei sopra questo calzolaio,
come un monumento,
e non quell’uomo!