Castello di Fenis (Aosta): orari e prezzi, come arrivare, storia, info e curiosità
Informazioni e dettagli su Castel Fenis in Val d’Aosta
Provate a immaginare un castello medievale. Cosa vedete?
Torri, feritoie, mura merlate dalla sagoma frastagliata? Ampie sale decorate da una profusione di affreschi? Cucine adatte alla preparazione di elaborati e pantagruelici banchetti? Un luogo così esiste davvero. Il Castello di Fenis, in Valle d’Aosta, è uno straordinario esempio di architettura del tardo Medioevo. La sua storia è ricca di colpi di scena, dalle fastose sale riadattate a fienili sino all’acquisto da parte di un architetto portoghese che volle ristrutturarlo per farne dono allo Stato. E al contrario delle fiabe, non è necessario raggiungere “un regno molto, molto lontano”: basta un’ora di auto partendo da Torino.
Questo articolo è proprio dedicato al famigerato Castel Fenis del nord Italia, andando innanzitutto alla scoperta della storia e delle curiosità racchiuse da questo affascinante maniero, prima di tuffarci nei suoi meandri e dedicare qualche parola ai dettagli pratici per la visita, Castello Fenis è uno dei castelli più conosciuti nei dintorni della Alpi, che merita una visita sia da chi abita nei dintorni che da chi si troverà a passarci vicino. Capiamo insieme tutto ciò che c’è da sapere su questo bellissimo forte medievale arrivato ai giorni d’oggi in perfetto stato.
La storia del castello di Fenis
Risale al 1242
la prima menzione del Castello di Fenis, trascritto in un documento dell’epoca come Castrum Fenitii. Appartenente a Gotofredo di Challant, visconte di Aosta, e ai suoi fratelli, all’origine era costituito da un corpo centrale con due torri e un’unica cinta muraria. Successivamente con Aimone di Challant e con il figlio di lui Bonifacio, tra il 1300 e il 1400 la struttura venne notevolmente ampliata assumendo l’aspetto odierno. Si deve a Bonifacio I Challant la creazione del cortile decorato da affreschi, completo dello scalone semicircolare e del loggiato ligneo, nonché numerosi altri rifacimenti atti a trasformare Castel Fenis da austera e sobria residenza a superba magione degna di rappresentare il casato.
La storia del castello purtroppo non si conclude qui. Tre secoli dopo, nel 1716, gli Challant del ramo Fenis perdettero il possesso dell’edificio. A causa degli ingenti debiti contratti dal padre il conte Georges-François, ultimo discendente del casato, si vide costretto a cedere il feudo, che già versava in stato di abbandono. Dapprima nelle mani del conte Baldassarre Saluzzo di Castellar Paesana, la proprietà venne trasferita più volte nel corso del XVIII e del XIX secolo, per finire trasformata in casa colonica.
Alla caduta fortunatamente seguì una insperata rinascita: è il 1895 quando l’architetto Alfredo d’Andrade, esponente della corrente culturale neomedievalista piemontese, ottiene di acquistare ciò che rimaneva del Castello di Fenis. In seguito a un lungo lavoro di recupero, il cortile infestato dalle erbacce e le sale segnate dal tempo e dall’incuria tornano all’antico splendore. A restauro terminato, infine, d’Andrade ne farà dono allo Stato. Dopo tante vicissitudini, oggi il castello è proprietà della Regione autonoma Val d’Aosta.
Composizione e struttura di Castel Fenis
Il Castello di Fenis si sviluppa su una pianta centrale pentagonale delimitata da torri. All’angolo sud-ovest vi è un possente torrione (donjon), a base quadrata, mentre a sud vi è una torre anch’essa a base quadrata; i restanti vertici sono caratterizzati da torrette a base circolare. Il maniero è circondato da una doppia cinta muraria con torri di guardia collegate da un camminamento.
Una peculiarità della struttura è senz’altro quella della sua posizione, non arroccata su un promontorio impervio bensì adagiata su un poggio e circondata da prati. Vi sono varie ipotesi a spiegazione di questa scelta. Secondo alcuni, essa era stata determinata in base ad alcuni vantaggi specifici offerti dal territorio in alternativa alle scarse difese naturali, legati ad una preesistente colonizzazione di epoca romana; tuttavia, tale teoria non ha trovato finora alcun supporto dal punto di vista archeologico. Un’altra chiave di lettura vede nel maniero di Fenis un simbolo di prestigio della potente famiglia Challant; come tale, la funzione di Castel Fenis non sarebbe stata di difesa vera e propria, quanto amministrativa e simbolica.
Avvicinandosi alla fortezza si possono innanzitutto ammirare le mura coronate da merli ghibellini, dalla tipica sagoma a coda di rondine, e le numerose torri a pianta rotonda e quadrata corredate da feritoie e sormontate da beccatelli. Entrando dal portone d’ingresso del castello di Fenis, nella lizza interna, (osservando con attenzione) si potranno notare sulle mura e sulle torri alcune maschere apotropaiche, scolpite cioè con funzione protettiva. Proseguendo verso il nucleo centrale, si incontra sul lato a nord-est una struttura rettangolare corrispondente alle antiche scuderie, mentre l’ingresso dell’edificio principale si trova al centro del lato est.
Superato l’ingresso, ci si ritrova nel cortile centrale, ornato di sontuosi affreschi e dotato di uno scalone centrale semicircolare da cui si accedeva al livello superiore. Sopra lo scalone campeggia l’immagine di San Giorgio che sconfigge il drago e libera la principessa; il santo, raffigurato in veste di cavaliere dalla candida armatura in sella ad un altrettanto immacolato destriero, è emblema degli ideali cavallereschi dell’epoca. In alto, sulle balaustre lignee del piano superiore, una teoria di saggi e profeti regge dei cartigli recanti massime in antico francese. Sulla facciata opposta troviamo un imponente San Cristoforo, dalla carnagione misteriosamente azzurrina, nell’atto di trasportare il fanciullo Gesù Cristo. Nella parte superiore, la parete è occupata da storie di santi e da un’Annunciazione.
Dal cortile è possibile accedere alle sale del pianterreno. Troviamo quindi la sala d’armi, dove è stato posizionato un plastico del castello. Nello stesso ambiente si può notare un trabocchetto nel pavimento, utilizzato in epoca medievale per disfarsi di visitatori non graditi, indizio che la protezione di Castel Fenis non era affidata solamente a maschere magiche! A seguire il piano terra ospita la cucina, caratterizzata da un monumentale camino in grado di riscaldare più livelli, un locale attiguo con funzione di legnaia, e la sala da pranzo.
Una scala nel mastio permette di salire al primo piano, dove siamo accolti dalla cucina riservata alla famiglia e dalla sala da pranzo padronale. Troviamo successivamente la Sala di Giustizia (talora citata come Tribunale), con un altro magnifico affresco raffigurante l’allegoria della Giustizia. In questa sala è possibile ammirare l’unica finestra trilobata ancora presente nel complesso; risalente al Trecento, questo elemento architettonico era stato sostituito quasi completamente da finestre a crociera nel corso dei rifacimenti voluti da Bonifacio I Challant nel secolo successivo. Il piano nobile ospita anche la Camera Domini, ossia la stanza da letto padronale, e la cappella con un’annessa sala di rappresentanza. La decorazione della cappella è nuovamente dominata da affreschi a soggetto sacro: due ordini di santi e apostoli sulle pareti laterali, una Crocefissione e una grande Madonna della Misericordia sul lato orientale.
È giunto il momento di ridiscendere al piano terra, e attraversare nuovamente il cortile per un ultimo sguardo ai brillanti colori delle sue pitture. Tempo permettendo, si potrà concludere la visita del castello con una passeggiata nei prati circostanti, perfetta cornice per questo piccolo gioiello di architettura e di storia.
Non sono presenti dei veri e propri giardini al Castello di Fenis, ma è comunque possibile visitare per l’appunto i prati intorno al castello, che, costituiscono un luogo dove anche i vecchi abitanti della fortezza potevano passeggiare e dimenarsi in piccole uscite nei dintorni dell’abitazione/castello. Fenis è un luogo molto particolare e interessante sotto l’aspetto culturale, per cui prendetevi il tempo necessario alla visita e approfittate di ogni angolo per poterlo vedere sotto ogni suo aspetto. Nel prossimo paragrafo vi parleremo proprio di come e quando poterlo visitare, così da organizzare al meglio la vostra eventuale visita del Castello Fenis!
Castello di Fenis orari e prezzi per la visita, contatti e indicazioni
Il Castello di Fenis, oltre a esser visibile esternamente, è anche visitabile in ogni sua parte con visite guidate e visite autonome al suo interno. Per permettere ciò, però, è necessario rispettare gli orari di visita e acquistare un biglietto d’ingresso, in modo da avere pieno accesso alla struttura medievale. Castel Fenis è un luogo d’interesse da prendere in considerazione in caso di visita della Val d’Aosta, pertanto, ecco a voi qualche informazione in più su orari di apertura e prezzi della fortezza.
Da Ottobre a Marzo il Castello di Fenis è aperto dal martedì alla domenica con orario 10:00-13:00 e 14:00-17:00. Rimane chiuso per festività il 25 Dicembre e il 1° Gennaio.
Da Aprile a Settembre invece viene osservato l’orario continuato 9:00-19:00, senza chiusure infrasettimanali.
Gli orari sono peraltro passibili di variazioni, pertanto è sempre consigliato controllare chiamando l’Ufficio del Turismo di Aosta (+39 0165 23662). Il sito ufficiale del turismo in Val d’Aosta LoveVdA riporta la chiusura della struttura tra l’11 e il 18 Novembre, ma vi consigliamo sempre di controllare qualche giorno prima della visita per maggiore certezza.
Per motivi di sicurezza, l’accesso è organizzato in visite accompagnate per un massimo di 25 persone, a turni di mezz’ora. L’ultimo ingresso si effettua 30 minuti prima dell’orario di chiusura.
Il prezzo del biglietto intero è di 7 euro. Sono previste riduzioni con ingresso a 5 euro per le comitive di almeno 25 persone, gli studenti universitari, e i titolari di convenzioni specifiche, come Touring Club Italiano e FAI; per i minori di età compresa tra i 6 e i 18 anni l’ingresso è di 2 euro. I bambini fino a 6 anni non compiuti, gli insegnanti in visita con le scolaresche (1 ogni 10 alunni), i portatori di disabilità riconosciuta ai sensi della legge 104/92 e i loro accompagnatori hanno diritto ad accedere gratuitamente a Castello Fenis.
La prevendita dei biglietti è disponibile dall’apertura sino al completamento dei turni. Presso la biglietteria è inoltre possibile acquistare un abbonamento di validità annuale che include la visita al Castello di Fenis, Issogne, Sarre, Verres, Castel Savoia di Gressoney-Saint-Jean, Castello Gamba di Châtillon e Sarriod de La Tour di Saint-Pierre.
Per evitare attese, è consigliabile prenotare i biglietti online, senza costi aggiuntivi; la prenotazione è obbligatoria per i gruppi. Inoltre per i portatori di disabilità è raccomandata la tempestiva comunicazione alla guida turistica; il sito di Castel Fenis è infatti solo parzialmente accessibile e presenta importanti barriere architettoniche che ne limitano la fruibilità, in special modo per coloro che utilizzano una sedia a rotelle.
Per quanto riguarda eventuali animali da compagnia, se ne permette l’accesso solo se di piccola taglia e portati in braccio o in un trasportino a mano; animali di media e grossa taglia sono consentiti nelle aree esterne a patto che siano tenuti rigorosamente al guinzaglio. In nessun caso è permesso lasciare animali liberi o incustoditi; sarà inoltre cura del proprietario rimuovere le possibili deiezioni.
È da notare infine che all’interno del Castello di Fenis sono consentite fotografie (se prive di flash) e riprese video, ad uso personale e senza fini di lucro. Per eventuali riprese a scopo commerciale è necessaria preventiva autorizzazione.
Concediamoci infine un’ultima digressione, prima di terminare il nostro viaggio virtuale all’interno di Castel Fenis, con utili informazioni per chi raggiunge questo luogo con il proprio veicolo. Abbiamo ripercorso insieme la storia dell’edificio, ma non abbiamo ancora parlato delle storie che ha da raccontare…
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Il Castello di Fenis tra curiosità, storia del cinema e altre iniziative culturali
Il fascino di questa struttura dalle fattezze così tipicamente medievali ne ha favorito la popolarità, non solo a livello turistico ma anche per scopi mediatici, culturali e talvolta persino politici; ecco quindi alcuni fatti interessanti che lo vedono protagonista.
Negli anni ’30 il medievalismo di matrice nazionalista portò l’allora ministro dell’Educazione Nazionale a mettere in atto interventi (non sempre ortodossi) per accentuare ulteriormente la caratterizzazione dell’edificio e creare nel suo contesto un Museo dell’Ammobiliamento Valdostano. A causa della fretta e della scarsità di risorse a disposizione, tuttavia, il castello si trovò ad ospitare mobilio di epoca e provenienza eterogenea, in alcuni casi contraffatto, che appare ancora oggi come un dettaglio in palese contrasto con il meticoloso restauro delle sale nel Castel Fenis.
Per quanto riguarda i mezzi di comunicazione, in epoca più recente il maniero aostano ha fatto il suo debutto sul grande schermo. I cultori del cinema italiano anni ’80 riconosceranno il Castello di Fenis in alcune sequenze del film “Fracchia contro Dracula” di Neri Parenti. Qui infatti sono state girate le riprese degli esterni del misterioso maniero della Transilvania che il personaggio di Paolo Villaggio cercherà di vendere con tragicomici risultati.
Nel 2006 il castello è stato nuovamente impiegato come location cinematografica per la serie TV “La Freccia Nera”, diretta da Fabrizio Costa e ispirata all’omonimo romanzo di Robert Louis Stevenson. Diversamente dalla serie degli anni ’60, la storia si svolge non nell’Inghilterra della Guerra delle Due Rose ma nel Tirolo del XV secolo, mentre le riprese sono state effettuate in Piemonte, nel Monferrato e in Valle d’Aosta. In particolare gli esterni di Castel Fenis sono stati utilizzati come fattezze per Castelrovo, mentre degli affreschi sono visibili in alcune scene alle spalle del vescovo di Bressanone.
Il Castello di Fenis ha lasciato la sua impronta anche nella numismatica e nella filatelia. Nel 1976 è comparso su un francobollo da 150 lire delle Poste Italiane, mentre 37 anni dopo la Zecca di Stato ne ha impresso l’immagine su una moneta in argento 925 del valore di 10 euro, come parte della serie “Italia delle Arti”. Su un lato appare la silhouette dell’edificio, mentre sull’altro è stato riprodotto l’affresco di San Giorgio che vi è racchiuso, di cui abbiamo parlato precedentemente nell’articolo.
Castel Fenis tra fantasmi e leggende…
Come ogni antico maniero che si rispetti, anche Castello Fenis ha i suoi fantasmi! Le storie sono numerose, e hanno per oggetto di volta in volta strani rumori, sferragliare di catene, o addirittura vere e proprie urla provenienti da vari punti del castello. I fenomeni sarebbero la prova che gli spiriti di alcuni membri del casato siano rimasti a vagare nella loro antica dimora… almeno per chi ci crede.
La leggenda più nota parla del fantasma di un bambino che venne ucciso dalla matrigna. La donna infatti, legata ad uno dei signori del maniero in seconde nozze, non sopportando che l’eredità di famiglia andasse al figliastro lo uccise e ne nascose il corpo senza vita all’interno dell’edificio. Da allora, si dice che il fantasma del bimbo vaghi per le sale, sia di giorno che di notte; la sua presenza è stata frequentemente riportata nelle cucine, dove egli si divertirebbe a spostare oggetti e a fare rumore. Peraltro, quanti affermano di averlo visto o di averne percepito in qualche modo la presenza sostengono che non si tratterebbe di uno spirito con in intenti malvagi o violenti.
Che si tratti dello sfortunato primogenito di un casato nobiliare o degli scricchiolii di vecchie travi, sono tanti i turisti che giurano di aver assistito a fenomeni paranormali. Qualunque sia il vostro punto di vista, avrete un’occasione imperdibile per calarvi nei panni di investigatori del mistero, quindi state all’erta e tenete la macchina fotografica (o il cellulare) a portata di clic. Ma senza flash, mi raccomando!
Castello di Fenis come arrivare e dove parcheggiare
Trovandosi nei pressi della Val d’Aosta, in particolare per chi si trovasse a Torino (la città più grande nei dintorni), il Castello di Fenis è ideale per una gita in giornata: è infatti raggiungibile in poco più di un’ora di viaggio in auto.
Dall’autostrada A5 Torino-Aosta è necessario uscire all’altezza di Nus; si procede sino alla rotonda e si prosegue quindi sulla SR13 in direzione del Comune di Fenis. Dopo circa mezzo chilometro si raggiungerà un centro abitato; il Castello è visibile e vi sono indicazioni chiare per raggiungerlo.
Le auto possono essere lasciate in una piccola area nei pressi della struttura. Per chi arriva con il bus o con il pullman, invece, è stato disposto un ampio parcheggio gratuito davanti all’Hotel Comtes de Challant, da cui l’ingresso al castello è raggiungibile a piedi in circa 10 minuti.
Con queste ultime informazioni relative al parcheggio e il metodo migliore per arrivare, abbiamo concluso la nostra avventura medievale nel Castello di Fenis, tra nobili decaduti, set cinematografici, santi policromi e spettri dispettosi, una meta imperdibile specialmente per chi vive nella zona o vi si trova per lavoro o per piacere. Se anche voi siete rimasti affascinati e pensate di aggiungere questa visita alla vostra lista dei desideri, fatecelo sapere! Come sempre, vi aspettiamo sulle pagine di TipInTravel per tanti altri consigli e spunti di viaggio, speranzosi che il nostro articolo su Castel Fenis vi possa tornare utile per la visita particolare della famigerata fortezza della Val d’Aosta!
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Articolo scritto da: Maria Delise
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