Malaga

Dopo aver visitato il centro economico e culturale dell’Andalusia cosa vedere nella seconda città più importante della regione? Scopriamolo subito!
Anche qui, come in tutta la Spagna del sud, la corrida riveste una pratica culturale di forte importanza identitaria, e la cattedrale La Manquita è caratterizzata dal più volte citato connubio tra arte rinascimentale e musulmana. Ciò che, invece, distingue Malaga dal resto dell’Andalusia sono sia le bellissime spiagge (l’estate letteralmente invase da turisti di tutto il mondo) che il museo dedicato a Picasso.

Tra hotel e resort di lusso affacciati sulla Costa del Sol, il museo dedicato alla storia e alla vita del pittore simbolo del movimento cubista, che qui è nato nel 1881, è unico al mondo. Il palazzo stesso, inoltre, è contraddistinto da una pluralità di stili, dal fenicio, al romano, all’arabo.
Se vi siete stupiti nel leggere che presso Malaga è presente arte risalente all’Impero Romano, allora dovreste andare a visitare, gratuitamente, il Teatro Romano, visino alla Plaza de Toros. Queste due attrazioni sono, inoltre, visibili dal punto panoramico e storico forse più importante dell’intera città: il Castello di Gibralfaro, risalente al X secolo, ma fortificato intorno al XIV secolo. Al suo interno è possibile visitare la polveriera, il museo delle armi d’epoca, il pozzo di Airón ed affascinanti giardini. La fortezza Alcazaba che lo circonda, e che parte dai piedi della collina sulla cui cima è situato il castello, è un altro spettacolare esempio di connubio architettonico-culturale. Ma è anche il punto di partenza per una passeggiata sì faticosa, ma di elevato interesse storico. Simbolo di Malaga e della sua bandiera, uno dei luoghi di interesse in Andalusia è proprio questa fortezza che permette di vedere tutta la città, con sullo sfondo il mare ed il Nord Africa.
Per i meno interessati a musei e monumenti, infine, oltre alle spiagge, come La Malangueta, è possibile gustarsi cocktails e tapas, e visitare negozi, nella Plaza de la Costitucion. Questa piazza costituisce il centro della vita cittadina, soprattutto di quella notturna, un altro dei luoghi in Andalusia da vedere.

Gibilterra

All’estrema punta occidentale della Spagna del sud, presso l’omonimo stretto che collega oceano Atlantico e Mar Mediterraneo, sorge Gibilterra, l’avamposto britannico nello stato iberico. Qui, nell’antichità, si credeva fosse collocata una delle due Colonne d’Ercole, che simboleggiavano la fine del mondo. A metà tra Regno Unito e Spagna, occupata da fenici, conosciuta dai romani, e dominata dai berberi e dagli arabi fino alla reconquista, questa città ha molto da offrire da un punto di vista storico. Per visitarla non serve comunque più di una giornata, all’interno della città dell’Andalusia cosa vedere è tutto abbastanza concentrato.

La strada principale, contornata da bar e negozi, e dalla quale sono raggiungibili i principali luoghi d’interesse religioso (come la cappella reale) e l’interessantissimo Gibaltran Museum, conduce direttamente al punto di partenza per visitare la rocca. È possibile giungere al simbolo di Gibilterra sia a piedi, percorrendo una lunga ma panoramica salita, sia tramite una veloce cabinovia. Arrivati in cima, oltre alle strutture strappate dai cristiani ai berberi, e prima dai berberi ai fenici, è possibile visitare l’Upper Rock Nature Reserve. Qui vivono i macachi berberi, una specie di scimmia che gira per tutta la rocca e si lascia fotografare dai turisti, che anche per loro si reca in Andalusia. Luoghi d’interesse naturalistico oltre a questo sono raggiungibili tramite un sentiero, che parte dalla rocca stessa e arriva alla cava Saint Micheal, una grotta naturale che ospita un suggestivo lago sotterraneo. Oltre che da un sentiero, la cima della rocca e la cava sono collegate anche dai cosiddetti Mediterrean Steps. Questa scalinata, che dura poco meno di un’ora a piedi, permette di visitare anche il cimitero ebraico, i giardini Alameda, e il monumento dedicato alla colonna d’Ercole.
Sempre sulla cima della collina, come luoghi di interesse più storico che naturale, sono raggiungibili le gallerie artificiali del XVIII secolo denominate Great Siege Tunnels, i bastioni (sui quali è possibile passeggiare) e il purtroppo fatiscente Castello Moresco di matrice araba-berbera.
Per comprendere meglio tutte le cose da vedere a fare a Gibilterra, vi segnaliamo il nostro articolo dedicato.

Infine, oltre alle spiagge caratterizzate da mare molto mosso (essendo praticamente oceano aperto), attraverso mezzi pubblici o privati si può raggiungere Punta Europa, dove la moschea Ibrahim-al-Ibrahim e un faro fanno da sfondo all’estremità occidentale del Vecchio Continente. Da qui partono numerosi tour per avvistare i delfini e visitare la Costa del Sol di cui parleremo nel prossimo paragrafo della nostra lista dedicata all’Andalusia, cosa vedere non finisce qui!

La fantastica Costa del Sol

Oltre alle attrazioni storico-culturali in Andalusia luoghi di interesse turistico litorali sono concentrati soprattutto nella Costa del Sol. Questa zona costiera nella Spagna del sud fa parte della provincia di Malaga e si affaccia sul Mar Mediterraneo. Le sue spiagge sono battute da viaggiatori di tutto il mondo anche in inverno, poiché la temperatura non scende quasi mai sotto i 15°. Il nome deriva appunto dal fatto che tutta la costa è illuminata dal sole per oltre 300 giorni l’anno.
Nonostante, purtroppo, sia oggi una zona densamente urbanizzata e dominata da resort e villaggi turistici, le città più importanti di questa regione litorale sono riuscite a mantenere intatti sia il patrimonio naturale che quello culturale.
Ma recandosi solamente per una vacanza al mare in Andalusia cosa vedere dunque nella Costa del Sol?

Oltre a locali, feste e giganteschi campi da golf, tra gli oltre 150 km di costa, da est a ovest, il numero elevatissimo di spiagge accontenta qualsiasi turista, anche il più esigente e gli amanti del surf. Oltre alla spiaggia più grande del capoluogo di Malaga, la Malangueta, tra le più grandi va segnalata la Playa de la Burriana, a Nerja. Caratterizzata da qualsiasi comodità si possa desiderare e richiedere ad una zona di mare, questa località balneare è forse la più affollata dell’intera costa. Se invece si cerca qualcosa di più tranquillo, la Playa Artola spesso viene snobbata dai turisti meno avventurosi, anche perché in alcune zone è possibile praticare nudismo. A metà tra questi due estremi, si collocano spiagge molto attrezzate ma dove ancora è possibile evitare l’affollamento di Burriana. Città come Mijas e Torremolinos offrono playas e calette dal mare limpido e sabbia fine, come Cala Mijas, La Carihuela ed El Bajondillo. Essendo principalmente spiagge urbane, però, il colore della sabbia è in genere scuro, e solo piccoli muretti separano gli spazi di balneazione dalle strade.
La stessa offerta litorale si ritrova anche a Benalmeda, dove le spiagge Carvajal ed Arroyo de La Miel iniziano proprio dove termina la zona dedicata a negozi, bar e ristoranti, ed a Estepona.In quest’ultima città la Playa Del Cristo, nonostante il colore scuro della sabbia, forma quasi una sorta di laguna con la sua distesa di sabbia a mezzaluna. Infine, tra le playas da citare e più distanti dalle zone urbane, ci sono sicuramente Cabo Pino a Marbella (che ospita una affascinante torre antica), e del Cañuelo ed El Salon a Nerja. In queste ultime la sabbia è leggermente più grossa, ma l’acqua appare decisamente più limpida e trasparente.

Cordova (o Cordoba)

Capitale dell’Impero musulmano nella Spagna del sud, Cordova (o Cordoba) è considerabile la località maggiormente influenzata dal dominio arabo ancora oggi. L’arte, gli edifici e persino la cucina di questa città hanno, infatti, mantenuto quasi intatti i caratteri assimilati con la sudditanza ai mori, ed è una tappa obbligatoria in Andalusia. Cosa vedere?

La primissima cosa assolutamente da visitare a Cordoba è sicuramente la Mezquita, la moschea. Tra le più grandi ed importanti d’Europa, il periodo rinascimentale ha lasciato molto spazio alla conservazione di decorazioni e stili arabo-berberi. Questa moschea è anche la cattedrale della città, perché, infatti, venne utilizzata in contemporanea da cristiani e musulmani durante l’occupazione islamica.
Vicino alla moschea-cattedrale è possibile notare anche qui l’Alcázar (denominato dei Re Cristiani), caratterizzato da magnifici e immensi giardini, che ospitano fontane e giochi d’acqua. Visitando le stanze è possibile ammirare mosaici e decorazioni tipici dell’arte e dell’architettura araba.
Per concludere la parte islamica dell’ex capitale musulmana, non può mancare la visita alla Medina Azahara, piccola città storica costruita appena fuori Cordoba, e raggiungibile comodamente con mezzo pubblico o privato. Nonostante la sua distruzione parziale da parte dei Berberi, traspare ancora dalle rovine l’ostentazione di decorazioni e ornamenti lussureggianti.
Ma Cordova conserva nella sua interessa anche monumenti storici di altre due importanti culture: quella romana e quella ebraica. Il mausoleo ed il ponte romano sul fiume Guadalquivir, assieme al quartiere ebraico (Juderia) di mura bianche dove sorge l’unica sinagoga andalusa (risalente al XIV secolo), si integrano perfettamente nella cornice formata dall’architettura araba. Il vero simbolo del connubio tra occidente e oriente, invece, è rappresentato dai 12 patii di Palazzo de Viana, di cui sono visitabili sia i giardini che le stanze interne.
Per concludere, tra le calle storiche della città potrete vedere anche il mulino de la Albolafia e la Torre de la Malmuerta, un punto di avvistamento costruito nel XIV secolo sopra una struttura araba durante il periodo della reconquista.

Granada e l’Alhambra

Altro luogo storico che conserva intatta la testimonianza della dominazione araba in epoca medievale è la città di Granada, conosciuta sia per la magnifica residenza imperiale Alhambra che per feste e locali gitani dove si ballano zambra e flamenco. Come Cordova, anche presso questa città dell’Andalusia luoghi di interesse di varie epoche storiche si mescolano in un centro storico battuto da milioni di turisti ogni anno.

Gli oltre 100 mila m² dell’Alhambra sono la principale attrazione di Granada. Questo patrimonio dell’umanità UNESCO meriterebbe un’intera guida a parte, data l’importanza che ha assunto anche in epoca di reconquista, quando i re cristiani decisero addirittura di modificare il meno possibile le bellezze racchiuse da 300 torri. Le decorazioni geometriche della dominazione araba sono ancora oggi ammirabili sui due palazzi, sia quello pubblico (Mexuar) che quello privato (Diwan o Serraglio). Intorno a questi, bellissimi giardini e cortili ospitano lussuose fontane, tra le quali quella “dei leoni” risulta essere la più saliente per i turisti, per via delle statue a forma di leone che sorreggono una enorme vasca. In essa, inoltre, è contenuto un altro monumento storico di grande interesse: si tratta del palazzo in tipico stile rinascimentale di Carlo V.

Vicino al simbolo della città, si può raggiungere un’altra struttura adornata da giardini e canali d’acqua, il Generalife. Un tempo zona di relax per il sovrano, anche nei periodi più soleggiati dell’anno riesce ad offrire un momento di pace ai turisti più accaldati.
Ma tra la piazza centrale Puerta Real, e il museo archeologico presso Casa de Castril (in pieno quartiere rinascimentale, non lontano dall’Ospedale Reale), sono soprattutto gli edifici religiosi a costituire motivo di interesse per i visitatori di tutto il mondo. La Cattedrale e la Cappella Reale di Granada (tra loro adiacenti) sono splendidi esempi di architettura gotico-rinascimentale risalente a fine XV secolo ed inizio XVI secolo, ed ospitano nella cripta i resti di importantissimi re cattolici. Al suo interno, preziosissime opere d’arte religiose (anche di Botticelli) sono conservate nelle zone principali o nel museo. La facciata principale della cattedrale, che domina l’intera piazza su cui sorge, è invece in stile barocco e venne realizzata quasi 200 anni dopo il resto della struttura (nel 1667). Costruito negli stessi anni, anche il Monastero di San Girolamo, adornato da aranci esternamente e nel chiostro interno, costituisce motivo di interesse per i più appassionati di architettura. Al suo interno, oltre a testimonianze meravigliosa dell’arte di stampo cristiano, sono presenti le statue del famoso generale Gonzalo Fernández de Córdoba, soprannominato “Gran Capitano”. Questi assunse notorietà per il suo fondamentale ruolo nella conquista proprio di Granada, e Carlo V lo ripagò permettendogli di seppellire la sua famiglia all’interno di questo monastero.
Infine, forse di minore interesse per i viaggiatori che decidono di soggiornare meno di 2-3 notti in questa bellissima città dell’Andalusia cosa vedere è anche il Sacromonte che insieme al bagno arabo completano la variegata offerta turistica di Granada. Il primo è un quartiere leggermente periferico della città, un tempo sobborgo dei gitani, interessante soprattutto per la cultura e le danze di questo popolo. Il bagno arabo, invece, oltre che esempio interessante di architettura araba poco contaminata dal periodo rinascimentale, è ancora aperto al pubblico. Le sue acque e i trattamenti offerti sono un po’ cari, ma parte del ricavato serve a mantenere in perfetto stato l’intera struttura.

Marbella

Città di mare vera e propria, con diverse spiagge che danno sul Mar Mediterraneo, Marbella è una città di poco più di 100 mila abitanti che d’estate si popola in modo massiccio.Vicina anche ad altre località balneari come Torremolinas, e considerata il centro della Costa del Sol di cui abbiamo parlato prima, è comunque un comune pieno di attività anche notturne (tra cui il casinò Milla de Oro) e culturali. Meta quasi obbligata in un viaggio in Andalusia, cosa vedere ed i luoghi di interesse in questa città non sono poi così tanti.

Senza dover citare i locali ed i bar vicino alla spiaggia, aperti fi

no a notte fonda in alta stagione estiva, per quanto concerne le tappe fondamentali di un tour della città non si può che iniziare dalla zona storica: Casco Antiguo. All’interno delle mura antiche, questa città vecchia è divisa tra Barrio Alto (verso nord) e Barrio Nueve (verso est). L’architettura di stampo rinascimentale è qui più marcata rispetto alla controparte musulmana, ed è testimoniata dalla Plaza de los Naranjos, ornata da aranci, e il municipio. Qui è anche situato l’edificio religioso più antico di Marbella, risalente al XV secolo (un secolo antecedente alla maggior parte delle altre costruzioni), cioè la Cappella di Santiago. Al suo interno affreschi e decorazioni vi faranno rimanere a bocca aperta.
Non distante dalle attrazioni appena citate ci sono anche altri due siti di interesse storico-religioso: la moschea del Re Abdelaziz (esempio di architettura andaluso-araba), e la chiesa di Santa Maria dell’incoronazione (in perfetto stile barocco).
Infine, ci sono tutta una serie di monumenti e musei di minor interesse ma comunque esempi del solito connubio tra arte occidentale e islamica che caratterizza tutta l’Andalusia. La Casa del Roque, le rovine del castello, la Capilla de San Juan de Dios, l’Hospital Real de la Misericordia e il museo aperto Avenida del Mar (con statue anche di Dalì) concludono l’offerta principale di una città tutta da scoprire. L’elenco di palazzi, chiesette e piccole cappelle nascoste tra le vie e le piazze di Marbella potrebbe essere infinito.

Ronda

Ronda, meravigliosa e piccola città in cima ad un impressionante strapiombo a 200 metri dalla pianura denominata Serrania, è divisa in due da un altro strampiombo a 160 metri di altezza dal fiume Guadalevín. Le due parti sono state unite a metà del XVIII secolo dall’interessante Puente Nueve, ma già in epoca romana e araba erano collegate dai ponti di San Miguel (romano) e Viejo (arabo). Questa suggestiva cittadina, inoltre, è adiacente a una serie di zone naturalistiche e pianure, e per arrivarci si deve percorrere una strada tortuosa tanto quanto panoramica molto amata dagli appassionati di viaggi itineranti. Ma presso questa apparentemente perla dimenticata in Andalusia cosa vedere non è poca roba!

Non sono infatti pochi i luoghi di interesse in questo luogo amato, tra gli altri, anche da Hemingway. La maggior parte di essi è racchiusa nel centro antico moresco, la Ciudad. Qui sono infatti situate, oltre alle chiese più grandi ed importanti di Ronda e stradine e piazzette con rifiniture in legno, le maggiori attrazioni di matrice araba. La bellissima Casa del Gigante ed i suoi giardini, ma soprattutto la Casa del Rey Moro, dalla quale parte una scalinata (di una ex miniera araba) che giunge fino alla base del burrone. La Casa del Rey Moro, inoltre, è il palazzo storico simbolo dell’intera città ed è un ennesimo esempio di arte ed architettura islamica. Mosaici, fontane, giardini e piante labirintiche sono una parte di ciò che offre una visita in questo sito. Più fuori dal centro antico, non sono da perdere la Porta di Almocabar e la panoramica Muraglia araba, nel quartiere di San Francisco.
Assieme ai già citati ponti, anche presso Ronda è possibile, come in molte zone della Spagna del sud, sostare nei bagni arabi cittadini. È interessante considerare che questi sorgono proprio dove furono costruiti i bagni romani, e quindi utilizzano il medesimo sistema di riscaldamento dell’acqua.

La zona meno antica della città, infine, offre la Plaza de Toros più antica dello stato iberico (in stile neoclassico tardo-settecentesco), e anche un museo dedicato a questa violenta e spettacolare pratica. A meno di 200 metri da questa arena è raggiungibile il parco Alamenda del tajo, che si affaccia sullo strampiombo.
Uscendo dalla città e proseguendo verso est, si può inoltre giungere e visitare il parco naturale della Sierra de las Nieves. Proposta di turismo sostenibile e riconosciuto Riserva della Biosfera dall’UNESCO, permette spesso ai turisti che vi si avventurano di osservare stambecchi nel loro habitat naturale.

Tarifa

Oltre 100 km a sud di Ronda, nel punto più a Sud della Spagna, si raggiunge Tarifa, una città dedita alla pesca e a soli 14 km dal Marocco. Dalle sue spiagge infatti non è inusuale vedere proprio il Nord Africa. Sempre appartenente al comune, il punto all’estremo sud dello stato iberico è denominato Punta de Tarifa, un promontorio che ospita un fato. Questo è situata su una minuscola isola, quella de Las Palomas, il cui accesso è possibile grazie ad una strada. La particolarità di questo luogo è l’essere bagnato ad est dal Mar Mediterraneo e ad ovest dall’oceano Atlantico, ma viene anche considerato il punto di congiunzione tra Europa ed Africa. Oltre a spiagge come la bellissima Playa de Bolonia e Los Lances, questa piccola città ospita monumenti storico-culturali importanti, per via della posizione strategica che ricopriva. Da qui infatti passarono probabilmente le prime truppe arabe (la città si ritiene prenda il nome da colui che la conquistò: Tarif Ben Malluk).

Tra tapas e del buon vino andaluso, il monumento principale di Tarifa è sicuramente il Castillo di Tarifa, o di Guzmàn el Bueno. I numerosi restauri a cui è stato soggetto nel tempo non hanno coperto il tipico stile romano e bizantino della sua architettura, ma le due torri che lo chiudono a nord e sud si sono logorate col tempo, perdendo l’originaria altezza e imponenza. Comunque, è ancora possibile visitare la struttura e percorrere il camminamento interno, chiuso da due porte, una per la città e una per l’esterno.
Le mura antiche della città (per metà di impronta islamica) conservano intatte, sempre grazie a numerosi restauri, due importanti porte: Puerta de Jerez e Puerta de la Almendina.
Infine, sempre nelle zone centrali di Tarifa, è fortemente consigliato visitare almeno esteriormente le chiese di San Matteo e di San Francesco d’Assisi. Mentre è molto suggestivo entrare nel Santuario de la Virgen de la Luz, per la quiete e semplicità che si respira (il cortile interno, infatti, è poco decorato e adornato).

Cadice

Verso sud-ovest, circondata letteralmente dal mare, sorge Cadice, città portuale e commerciale. Le oltre 100 torri sul suo suolo testimoniano un passato di rilevanza strategica economico-militare per questa città, che ancora oggi infatti ospita la sede della marina militare spagnola. I commercianti competevano in altezza costruendo torri che avevano la funzione di osservare il rientro delle proprie navi dalle Americhe. Affacciata direttamente sull’Oceano Atlantico, è una delle zone più a ovest dell’Andalusia. Luoghi di interesse storico-culturali e spiagge sono le principali attrazioni che invogliano numerosi turisti a recarvisi. Non sono pochi i siti di rilievo in quella che viene definita da alcuni “la città più antica d’Europa” (la sua nascita si fa risalire tra l’VIII e il IX secolo a.C., per mano dei fenici). La città antica, ovviamente, è contornata da affascinanti porte risalenti a diverse epoche storiche. Tra queste, la Puerta de Tierra (del XVIII secolo) è la più famosa.

Per cominciare, Cadice ha ben due cattedrali: una nuova, in stile barocco ma con influenze di periodi artistico-architettonici successivi; e una vecchia. La prima è stata costruita in oltre 100 anni, ed il suo stile è stato quindi “contaminato” dai periodi rococò e neoclassico. La Torre de Poniente è il suo campanile più bello, ed offre un panorama tanto spettacolare quando difficile da raggiungere. La Cattedrale vecchia di Santa Croce, invece, risale al XIII secolo, ma anch’essa venne restaurata in stile barocco.
Altro monumento architettonico molto interessante è Torre Tavira, quella che era la più alta della città. Al suo interno, una sorta di camera oscura offre riflessi dei panorami della parte antica di Cadice.
Anche il palazzo che ospita la sede del comune è una commistione di due diverse epoche architettoniche, costruito prima nel 1799, poi nel 1861. Similmente, il Teatro Gran Falla, dedicato all’omonimo compositore che qui è stato sepolto, venne costruito a cavallo tra XIX e XX secolo sopra il vecchio teatro. Qui vicino, affacciato sul mare, sorge inoltre il Parco Genovese, sempre aperto e gratuito. Costruito anch’esso nel XVIII secolo circa, prende il nome da Gerónimo Genovés i Puig, il giardiniere che lo restaurò nel 1892.

Il quartiere più famoso della città, il Barrio del Populo, che ospita in sostanza le due cattedrali, è un vero e proprio intricato labirinto che giunge fino al mare. Di notte, la Plaza de San Juan de Dios è il punto attrattivo più rinomato. Il Barrio de la Viña, invece, è il quartiere più tipico. Zona di pescatori, si affaccia sulla spiaggia de la Caleta ed offre numerosi ristoranti di pesce. Passeggiando sul lungomare, si possono raggiungere i Castillos de San Sebastián e de Santa Catalina (dal quale si può anche raggiungere il bastione della Candelaria e, da qui, il Parco Genovese), di due diverse epoche storiche e ancora percorribili.
Se il Teatro Romano, il secondo più grande al mondo dopo quello di Pompeo (non più esistente), è la testimonianza “vivente” del dominio imperiale, la Plaza de España ospita invece il Monumento alla Costituzione (del 1812), dopo l’occupazione francese. Vicino a quest’ultima, inoltre, sorge il bellissimo Oratorio de San Felipe Neri, dove la Cortes di Cadice diede avvio alla rivoluzione contro il dominio napoleonico. La sua forma ellittica ospita una famosa Immacolata Concezione, opera di Murillo.
Infine, il castello di San Marco (del XII secolo), l’Oratorio de La Santa Cueva (che ospita magnifiche opere di Goya), il giardino Alameda Apodaca ed il ponte La Pepa (che collega Cadice alla Spagna del sud-ovest) sono le ultime tappe da visitare prima di lasciare la città. I numerosi musei che si incontrano tra un sito di interesse e l’altro sono tutti meritevoli di attenzione, ma sta all’interesse personale del viaggiatore scegliere in quale entrare.